Economista italiano. Laureatosi in Economia a Roma nel 1960, si specializzò
in macroeconomia e in teoria dello sviluppo economico e monetario al
Massachusetts Institut of Technology (MIT), sotto la guida del futuro premio
Nobel Franco Modigliani. Nel 1962 entrò nell'Ufficio studi della Banca d'Italia,
dove intraprese una gratificante carriera che lo avrebbe portato nel giro di
due decenni al ruolo di vicedirettore generale dell'istituto di via Nazionale.
Nel 1993, infine, fu nominato governatore della Banca d'Italia, succedendo a
Carlo Azeglio Ciampi. Dallo stesso anno
F. fu anche presidente dell'Ufficio
Italiano Cambi. Con l'entrata in vigore dell'euro (1° gennaio 2002) fu l'ultimo
governatore della banca centrale italiana a porre la sua firma sulle vecchie
banconote in lire. Dopo essere stato sfiorato dalle polemiche legate agli scandali
economico-finanziari dei bond argentini (2002) e dei crack Cirio (2002) e
Parmalat (2003), che chiamarono in causa l'intero assetto bancario nazionale,
nell'estate 2005 il governatore della Banca d'Italia fu coinvolto direttamente
nelle vicende poco trasparenti delle scalate finanziarie alla Banca Antonveneta
e al Banco Nazionale del Lavoro. Il caso Antonveneta, in particolare, mise in
luce le gravi responsabilità del governatore che, garante per definizione della
trasparenza e della libera concorrenza nel settore del credito e dell'intermediazione
finanziaria (ruolo di arbitro
super partes cruciale non solo su scala
nazionale ma anche nel contesto degli assetti macroeconomici e di mercato
dell'Unione europea), avrebbe viceversa favorito l'offerta pubblica di acquisto
(OPA) lanciata dalla Banca Popolare Italiana (ex Popolare di Lodi) diretta da
Giampiero Fiorani, a svantaggio del gruppo olandese concorrente Abn-Amro.
Da più parti furono chieste le dimissioni immediate di
F. (il cui
mandato, per legge, non aveva scadenza) dal suo incarico e una riforma
dell'istituto di via Nazionale. Nel dicembre 2005, dopo aver ricevuto un
avviso di garanzia per
insider trading,
F. rassegnò le
dimissioni da governatore della Banca d'Italia (n. Alvito, Frosinone 1936).